Éste es el primero de una serie de vídeos dirigidos a estudiantes de filosofía de la enseñanza media.
En el mundo académico de la enseñanza media, por falta de tiempo, se tiende a usar generalizaciones. Por ejemplo, el paso del mito al logos no fue abrupto, no fue de un día para otro. Además hay algo de pensamiento racional en los mitos, y hay algo de pensamiento mítico en los primeros filósofos. No os toméis todo al pie de la letra.
(...) una manera curiosa que tuvieron algunos clubes de intentar articular la identidad de los mismos es relacionar la fundación del club con un héroe de la mitología o con antepasados de mítica historia gloriosa. Esto es algo que era habitual en la antigua Grecia, donde los dirigentes de las polis (ciudades griegas) buscaban relacionar sus ciudades con héroes mitológicos o con hechos de la mitología que habrían sucedido allí. El relacionar la ciudad con hechos míticos dotaba al lugar de cierto prestigio, a la vez que unía los tiempos histórico y mítico en un solo relato. Esto es algo que fue muy habitual hasta entrada la Edad Media, e incluso las familias reales buscaban en sus árboles genealógicos mostrar que entre sus ascendentes se encontraban personajes mitológicos (...)
Huge e-book database of multilanguage full texts, analytical indexes and concordances of catholic and classic authors.
Para descargarse el *Glossarium mediae et infimae latinitatis* de Du Cange
La directora de este curso de verano nos explica el por qué de los mitos y leyendas y cómo a lo largo de este curso se ofrece una interpretación de los mismos a la luz de las más recientes investigaciones históricas.
Participantes:
Pilar Fernández Uriel, profesora de Historia Antigua (UNED) y directora de este curso de verano de la UNED.
A pochi passi da Roma si trova il sito archeologico più grande del pianeta (150 ettari) eppure poco conosciuto dal grosso pubblico: Ostia antica con il suo antico Porto. I turisti che, arrivando a Roma, rinunciano a visitare i resti dell'antica cittadina non sanno che proprio a Ostia è possibile vedere come era organizzata la società e come si svolgeva la vita quotidiana ai tempi dell'impero. Alberto Angela ci fa esplorare le strade, le case private e gli edifici pubblici della "piccola Roma", com'era chiamata Ostia sotto l'imperatore Traiano, quando contava più di 50 mila abitanti. Ostia era nata come la porta della capitale: proprio questo vuol dire la parola "Ostia": la porta attraverso la quale arrivava dal mare ogni sorta di mercanzia. Presto attorno al porto era sorta una grossa città, vivace, tumultuosa, multirazziale come tutte le città portuali. Una città rimasta intatta nel suo impianto, nonostante i secoli trascorsi. A differenza di Pompei, Ostia non ha subito catastrofi naturali, e diversamente da Roma non è stata riplasmata dall'uomo. Si è conservata integra, abbandonata e quasi dimenticata e perciò preziosa per farci penetrare nella civiltà romana. Con Alberto Angela percorriamo le strade principali e i vicoli bui ricoperti ancora dall'antico basolato. Ci accorgiamo che anche allora c'erano problemi di traffico, che anche nelle "zone pedonali" le carrozze dei notabili - le auto blu dell'epoca - avevano libero accesso. Sovraffollamento e commercio caotico: il risultato era inquinamento acustico con bancarelle ovunque e botteghe con ogni mercanzia. Entriamo nelle case. Ce n'erano di povere ma anche di ricche, quest'ultime in zone residenziali: erano a più piani, costruite spesso attorno a un patio, e il padrone di casa abitava al pianterreno. Pochi i mobili, ma ricche le decorazioni, molte rimaste intatte fino a noi, con colori brillanti, tinte vivacissime. Spesso ritraggono scene di vita quotidiana, oppure