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Marco Castellani

Tracce N.5, Maggio 2011 - Certi di cose mai viste - 0 views

  • La scienza va avanti perché ci sono uomini convinti di alcune cose senza averne tutti gli elementi in mano.
  • Quando tu arrivi a spiegare un certo livello della natura, e la spiegazione è soddisfacente e razionale, c’è sempre l’indicazione di un livello ulteriore, ancora più profondo, di conoscenza. È la stessa cosa che sperimentiamo nel voler bene a una persona. Non smettiamo di conoscerla, non la esauriamo.
  • Il Cern è una delle poche roccheforti contro l’enorme errore di chiedere alla scienza di essere sempre più “pratica”: limite di una cultura dominante che è alla ricerca del benessere più che del vero.
  • ...5 more annotations...
  • Oggi, tante teorie ragionevoli spiegano che il mondo è nato dal vuoto quantistico. Ma il punto è che quel vuoto non è “il vuoto”! È pieno di particelle e anti-particelle virtuali. Quel vuoto non è il niente.
  • La verità ci mette tutti ad armi pari, quello che fa la differenza è la libertà, la stoffa umana: il mondo è tutto un grande testimone del fatto che esiste una gratuità, tutto è fatto per attrarci, è un dono enorme, ma a cui io mi devo aprire. Serve la libertà di riconoscerlo. Io, in forza della fede... e lo dico tremando, perché chi può dire: ho fede?... Ma è in forza della fede, del fatto che ho incontrato il cristianesimo in maniera viva, che mi sento di giocare tutta la mia libertà in questo riconoscimento. Continuo a vedere un guadagno nella posizione umana che nasce dal rapporto con il Mistero. Voglio essere leale con questo guadagno.
  • Vivendo come se non ci fosse più, la realtà non mi indica nulla. È per la mancata consapevolezza di un destino che prende il sopravvento anche l’ansia di “controllo”. E l’illusione di poter vivere senza rischio. Ma non esiste il rischio zero nella vita! Per il solo fatto di vivere. E di fare delle scelte.
  • Che cos’e il moralismo? Quando rimuovi l’origine ma pretendi di tenere il comportamento, che siccome non regge necessita di una gabbia: la legge. Così con la realtà: ti manca l’atteggiamento per starle di fronte in modo positivo e al contempo non vuoi sbagliare, ma allora diventa impossibile imparare da essa.
  • se l’errore lo abbracci, ti accorgi che è lì a indicarti come andare più avanti. Se lo vuoi cancellare, ti ripiomba addosso, ti agguanta e ti intrappola. Io ho potuto guardarlo per la mia esperienza cristiana e a guardarlo ci ho guadagnato, perché ho verificato che Cristo è l’unica salvaguardia di positività verso il reale. O l’errore, il limite, lo vivi come un rimpianto o lo accetti per quello che è: un segno, che ti è dato per andare più avanti. Letteralmente ti fa migliore.
Marco Castellani

«Le domande di un "padre" nello spazio» - SCIENZA - 0 views

  • si è perso il legame con la domanda di tutti. Ne è un esempio il fatto che raramente gli scienziati hanno il gusto di raccontare a tutti il senso e la bellezza di ciò che scoprono.
  • la verità è un rapporto amoroso, ha una dimensione affettiva, che viene negata, svuotata da questa separazione: non c’è un io che dice “stella”, “galassia”, “elettrone”, c’è invece solo il dato bruto della stella, della galassia, dell’elettrone. Il soggetto umano è irrilevante. È questo il clima prevalente nelle nostre università, nelle nostre scuole, quello in cui fissiamo il pensiero.
  • l’avverto come un esempio semplice e splendido del cuore che lui ha per ciascuno di noi. La cura e lo sguardo che dimostra per quegli uomini nello spazio è lo stesso che ha per ogni uomo sulla Terra, per ognuno di noi. Che è il tratto inconfondibile dello sguardo di Cristo.
Marco Castellani

Benvenuti ;-) - 3 views

Benvenuti! Questo gruppo viene usato per tenere memoria dei link ritenuti più significativi per l'approccio alla scienza e al sapere di GruppoLocale.it. Potete sottoporre link tramite iscrizione (p...

introduzione

started by Marco Castellani on 01 Nov 10 no follow-up yet
Marco Castellani

INCONTRI/ C'è chi interroga Dante per studiare fisica - 2 views

  • l’iniziativa sia nata dalla sensazione, quasi di fastidio, provata di fronte alla necessaria specializzazione richiesta dalla matematica e dalla scienza moderna.
  • “la pretesa della Divina Commedia è di indicare, raccontare qualcosa che sia profondamente vero per la vita di ciascuno di noi”
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